NON AVEVA PIU’ FINE

Trovandomi qui stamattina

sull’amore

che sta fermo a pensare all’infinito

.

(Ma può essere un infinito passato)?

.

Scivolo verso un combattuto seme

Che non ha l’animo di patire

.

E sta per aprire rossa la camelia

Come lo scorso anno

Come lo scorso amore

Che, a dirci, non aveva più fine

.

Anche il picchio rosso

Batte

e il tronco parla e l’eco

apre gli occhi al parco

ancora invaghito del primo cielo.

25-3-23

ABBIAMO BISOGNO

Sulle mie parole-pensiero

Sulla linea della matita

sull’aria

Sulle montagne

Sulle punte delle piante

Niente resta

.

C’è bisogno di scalpello

C’è bisogno di stare sul tetto

Con un vento perfetto

E chiamare su la gente

A sgravare le nuvole

E pregare insieme

.

Abbiamo bisogno che ogni parola

Abbia un pensiero

Cresciuto dentro un albero

O dentro un viaggio da migrante.

19-3-23

DA TEMPO ORMAI

La merla salta fuori dall’edera

velocità da massaia

.

Lo stare sull’ordinario dei giorni

È l’unica certezza

.

E quando mi parli e non ti ascolto

È perché ho le mie certezze e una strada

.

Del resto i miei occhi su di te

Non mi fanno abbondanza da tempo ormai

E sarebbe un offendere

La perseveranza della merla

Se mi fermassi.

23-3-23

PRENDILA PRENDILA!

Ho un sogno che s’avvera, in mezzo alla sera

In mezzo al deserto

Prendo un aratro e vado a fondo di ottanta

Rivango porto alla luce

Queste parole

Poi ci metto gli occhi di lepre

E il suono di tromba

Ah com’è bello rinverdire

Anche solo per un po’

.

Poi magari resti delusa, vacci piano

Come quella blusa nuova di zecca

Che non hai mai portato

Perché ti stava stretta!

.

Ma no, ma no sono seria

M’illudo volentieri

che non posso pensare a ieri,

quello che è stato è stato!

Prendo un Italo

Ma non so dove andrà!

.

Guarda, una mela rossa

Lì tra i pensieri!

E un turbine nelle foglie

Prendila, prendila!

20-3-23

COSE DI CASA E DI CORTILE

La cagnina, mia opera prima d’intelletto,

S’aveva assorbita la mia felicità

E danzava la coda di qua e di là

.

Ma l’ho sempre detto che l’amore

Sta sul pelo del cane

Dove basta allungare la mano

Per dare verde alle ombre

.

Anche la Luisa che in camicia

sparge becchime lo sa

carezzar le piume allarga il margine delle rive

e senza troppi fronzoli e fiocchetti

prendi le cose che la vita ti dà

un uovo oggi, un uomo domani

e poi chissà!

20-3-23

QUI, ORA

Il fumo mi dà fastidio

La carne mi dà fastidio

Il freddo sulle dita, l’instabilità, le certezze assolute

.

Adoro le ombre che danzano sul ferro senza turbamento

e imperturbabile assecondare

l’immobilità delle case, lo scorrere le ore

le stesse rocce che gravano nello sguardo

E che si fermasse stabilmente il tutto

Qui, ora, e nelle ore dei pomeriggi

.

Ma, ma il centro città, uscire

Salutare, sorridere, camminare, apprezzare

Chiacchierare

Soddisfatti si torna, fatto il pieno!

.

E tutto langue così bene qui

Così perfetta sintonia

Così magico silenzio

Così raggrumata malìa

.

Che muovendomi

è come se dovessi staccare una foglia nuova

Vita

dal ramo

e perdere per sempre

l’ultimo quarto di tempo.

19-3-23

L’ACQUA PIOVANA NEL BICCHIERE

Per prima l’erba nuova

fitta fitta

Hai visto che erba?

Due piovute come una volta

E tutto si rinnova

.

Poi la nebbia, fitta fitta

Che è andata su come un’asma

Poi anche il sole

.

un ansimo leggero

Su e giù

qualcosa che resta nel respiro

anche quando dormi

qualcosa da espellere

ma ormai è troppo dentro

far parte

della carne

è un tutt’uno

come dire: io sono questa

e grava sulle palpebre come la nebbia

.

come non si può sempre

essere diversa

e stare appiccicata al secolo

con i ciondoli della betulla

***

15-3-23

Il secolo si mescola

Ritorna come fanghiglia innovatrice

I ciondoli alla betulla

Ti riempiono gli occhi

E sternutisci come da giovane

.

Girando intorno alla casa con l’acqua piovana

I fiori, dico, i vasi

Si sfaccettano le ombre

 Il fresco e il caldo in agguato

il fresco e il caldo a turno negli occhi

Ritorno vecchia

E gli anni sulla patente sempre pronta a scadere

.

Mi volto, sai ogni tanto

Oso guardarti in faccia

Oso rivedermi nel letto

Come ti sembravo succosa

Invece ero sempre io

Ancora qui con i palpiti più freschi e frequenti

Ma voglio togliermi da lì

Tu cerchi di rivivere con la mia giovinezza

Fiorita

nei pensieri

Mi rubi quello che deve restarmi dentro e vivo

Rubi a me

La spensieratezza

È così forse per gli uomini?

Loro sì, anche loro

tremano alla vecchiaia.

16-3-23

IN FONDO IN FONDO

Disegnare un ponte

Mettere le assi

Configurarlo sulle mappe

.

Aspettare sempre qualcuno sul ponte

Anche dopo

Anche se non ci si comprende

mostrare i palmi

Fare in modo che

.

Spogliarsi

come nel mestiere dell’incontro

la fascinazione

.

E li gueri  a li mandom là in fond

In fond, in cal pianeta

indua ghe sempar fred

E a ga sta anson

.

le guerre mandiamole su quel pianeta là

in fondo in fondo

dove c’è sempre freddo

e dove non ci sta nessuno.

15-3-23