Le strade da qui alla piazza
Mostrano una sete che è
corde di vene nel collo
Tu dici di chiamare un mare
a lenire e a leccare le crepe
l’acqua intensa del mare
Quella che il sole gira e rivolta
con ampie mani
Come un impasto di tinte turchesi
Una di quelle finestre di sicilia
che imbarcano l’odore di sale
e pulito. Hai presente?
ci sono pure colori di braccia nel sale
Sembra nuoto di fiori
Chiama il mare con le braccia scure
Chiama l’universo a gocciolare
E disseta le mie strade
Sotto assedio d’ardesia
Riempi le voci di foci di fiume
E pesci e colori sulle bocche
Riempi di lontananze ed abissi
Fai scorrere fino alla risoluzione delle crepe.
28-6-19
un mare chiamato a lenire il dolore di essere lontana da esso
(“sotto assedio d’ardesia” mi fa pensare ai tetti a lastre d’ardesia di vecchie case di mezza montagna)
ml
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Grazie Massimo.. Hai letto bene! Ardesia grigia… Grigio il colore della sete, anche sete di umanità e cultura. Il mare che è più grande e colorato potrebbe insegnarci molto…
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